Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato destinato ai lavoratori autonomi con partita IVA, caratterizzato da una tassazione ridotta e da minori adempimenti. Uno degli elementi che può limitarne l’accesso riguarda la presenza concomitante di redditi da lavoro dipendente (o pensione): se questi superano una certa soglia nell’anno precedente, non è possibile aderire o permanere nel regime.

Ordinariamente tale soglia è di 30.000 euro. Nel Disegno di Legge di Bilancio 2026 è stato proposto per il 2026 di incrementare il limite a 35.000 euro, come già era stato disposto per il 2025 (con la precedente Legge di Bilancio L.207/2024).

Regime forfettario 2026: cosa sapere se hai anche un lavoro dipendente o una pensione

Se verrà confermata la proposta, per mantenere o attivare il forfettario nel 2026, sarà necessario che nel 2025 i redditi da lavoro dipendente, pensione o assimilati non superino i 35.000 euro complessivi. Non si contano nel reddito da lavoro dipendente le somme straordinarie tassate separatamente (come TFR o arretrati).

Invece rientrano nel conteggio della soglia:

  • Stipendi da lavoro subordinato, anche se percepiti all’estero;
  • Trattamenti pensionistici;
  • Altri redditi assimilati al lavoro dipendente (come alcuni compensi di collaborazione coordinata e continuativa).

 

Cessazione del rapporto di lavoro 

Se il rapporto di lavoro è terminato e non si percepisce alcun altro reddito dipendente o pensione nello stesso anno, il limite non si applica, e si può comunque accedere al regime nell’anno successivo. Tuttavia:

  • Se al posto del lavoro subentra una pensione, il limite torna ad essere rilevante e va verificato.
  • Se dopo la cessazione si avvia un nuovo lavoro dipendente, il limite torna ad essere rilevante e va verificato.
  • Se sono presenti più rapporti o fonti di reddito dipendente, si considera il totale, cioè la cessazione di uno solo dei rapporti non elimina automaticamente la verifica della soglia.

Sapremo con certezza a fine anno se il nuovo limite di 35.000 euro varrà anche per il nuovo anno. A maggior ragione i liberi professionisti interessati dovranno monitorare attentamente la propria situazione reddituale complessiva nel 2025 al fine di valutare la possibilità di accedere o restare nel regime forfettario nel 2026.