Con il cosiddetto DL Lavoro (DL 48/2023) è stato disposto, solo per il 2023, l’aumento a 3.000€ della soglia di non imponibilità dei fringe benefit (beni e/o servizi erogati dal datore di lavoro) a favore dei dipendenti con figli a carico, incluse le somme anticipate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas. A ben vedere, lo stesso incremento della soglia (che ordinariamente è pari a 258,23€) era stato sperimentato anche nel tardo 2022 ma a beneficio di tutti i lavoratori dipendenti, con e senza figli.

Recentemente l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’agevolazione è riconosciuta:

  • anche ai titolari di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente (per esempio co.co.co);
  • ad entrambe i genitori in misura intera per ognuno, purché i figli siano a carico di entrambe.

E’ bene ricordare che i figli sono considerati a carico (art. 12 c.2 Tuir) se:

  • hanno meno di 24 anni e hanno percepito un reddito annuo inferiore a 4.000 euro;
  • hanno 24 anni o più e hanno percepito un reddito annuo inferiore a 2.840,51 euro.

Il dipendente deve dichiarare al datore di lavoro di volersi avvalere della maggior soglia indicando i codici fiscali dei figli a carico.

Infine, sempre che il datore di lavoro eroghi i suddetti fringe benefit, l’agevolazione in parola è da intendersi ulteriore, diversa e autonoma rispetto al “bonus carburante”. Quindi potenzialmente nel 2023 i lavoratori dipendenti (e assimilati) possono raggiungere 200€ per uno o più buoni benzina e distintamente 3.000€ per l’insieme di beni e servizi, nonché di somme erogate o rimborsate per le utenze domestiche.