Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore un nuovo obbligo per gli esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi: garantire il collegamento tra i registratori telematici e gli strumenti di pagamento elettronico utilizzati, come POS fisici, POS virtuali e app di pagamento. L’obiettivo è potenziare il contrasto all’evasione fiscale, facilitando il riscontro tra incassi e scontrini emessi. Il nuovo meccanismo infatti renderà immediatamente riconoscibile ogni possibile incongruenza tra importi incassati tramite POS e importi dichiarati come corrispettivi.
Il collegamento verrà gestito attraverso un servizio web dedicato, che permetterà di associare la matricola del registratore telematico all’identificativo univoco di ogni strumento di pagamento (POS o app di pagamento).
Si tratta dell’attuazione di quanto disposto dalla scorsa Legge di bilancio 2025 e ora dal recente provvedimento n. 424470/2025 dell’Agenzia delle Entrate.
COME DOVRANNO PROCEDERE GLI ESERCENTI
Per adempiere il nuovo obbligo, gli esercenti dovranno:
- accedere all’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi e utilizzare il nuovo servizio web messo a disposizione;
- registrare i dati identificativi di ciascuno strumento di pagamento elettronico, associandolo alla matricola del registratore telematico già censito;
- indicare l’indirizzo dell’unità locale in cui gli strumenti sono utilizzati.
SOGGETTI TENUTI ALL’OBBLIGO E NON
L’obbligo si applica solo a chi è tenuto a trasmettere i corrispettivi telematici (e che quindi deve disporre di un registratore di cassa) e che accetta pagamenti elettronici (es. negozi e attività al dettaglio, bar, ristoranti, pubblici esercizi, farmacie e attività di servizi al consumatore) . Si tratta degli esercenti e operatori che utilizzano strumenti di certificazione dei corrispettivi ai sensi del d.lgs. 127/2015.
Non riguarda quindi chi, pur titolare di partita iva, è solo tenuto nei confronti dei propri clienti ad accettare pagamenti elettronici (tramite pos o app di pagamento) ma non ad emettere scontrino telematico. E’ il caso dei liberi professionisti che incassano tramite fattura e non svolgono attività di vendita al dettaglio.